CONSENSO INFORMATO ALL’INTERVENTO DI CHERATECTOMIA

CON LASER A ECCIMERI

Con la presente dichiarazione, da valere come manifestazione piena, libera ed incondizionata della mia volontà,

io sottoscritto:

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nato a
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il
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e residente a
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in pieno possesso delle mie facoltà mentali, acconsento a sottopormi all’intervento di chirurgia refrattiva mediante laser a eccimeri, dopo essere stato edotto delle caratteristiche dell’intervento ed avere attentamente valutato, sulla base di quanto ampiamente illustrato e riassunto in uno specifico memorandum da me sottoscritto per presa visione (ed allegato al presente consenso informato), i possibili vantaggi così come gli eventuali rischi generici e specifici dell’intervento stesso.

Dichiaro al riguardo di essere stato posto a conoscenza tra l’altro:

a) delle sensazioni di abbagliamento e/o fotofobia che accompagnano le prime fasi post-operatorie;
b) della possibilità di complicanze generiche e specifiche riguardanti l’intervento;
c) delle conseguenze derivanti da mia eventuale negligenza relativamente ai consigli sulle pratiche post-operatorie prescritte all’occorrenza dal chirurgo nel corso dei controlli post-operatori, che saranno programmati e a cui debbo attenermi;
d) che i vantaggi saranno connessi con la riduzione del potere delle lenti per l’occhiale, con la loro utilizzazione solo in condizioni particolari o con la loro possibile totale eliminazione.
Dichiaro che mi è stata data la possibilità di porre domande riguardo alle problematiche relative a questo intervento, ricevendo dal medico risposte precise, chiare ed esaurienti.
Dichiaro inoltre ed in particolare, essendo stato informato che fattori estranei alla mano del chirurgo ed alla precisione del laser possono comunque influenzare la guarigione e quindi il risultato, con la conseguenza dell’impossibilità di formulare una previsione assoluta circa la correzione ottica raggiungibile, di sollevare fin da ora l’operatore, fermo il suo dovere professionale di diligenza, da responsabilità civili di qualsiasi ordine in relazione ad un mancato conseguimento parziale o totale del risultato.

Sono a conoscenza che la mia acuità visiva, prima del trattamento, è pari a:

OD _______/_______ naturali; _______/_______ con __________sf__________cyl ax __________

OS _______/_______ naturali; _______/_______ con __________sf__________cyl ax __________


Tale capacità visiva, come mi è stato spiegato, dipende dalle condizioni globali del mio apparato visivo. Il trattamento fotoablativo consentirà nella migliore delle ipotesi il mantenimento della stessa acutezza visiva massima pre-operatoria con correzione ottica o nei casi più favorevoli senza alcuna correzione.
Il trattamento fotorefrattivo, tuttavia, non può prevenire eventuali modificazioni o deterioramenti dell’acutezza visiva causati da una successiva modificazione del difetto refrattivo o da altra patologia.
Dichiaro di essere a conoscenza e disponibile ad eventuali ritrattamenti che fossero necessari, a discrezione del chirurgo, per tentare di ridurre eventuali residui refrattivi e/o cicatriziali.


 

INTERVENTO: OD <> OS <> PRK <> LASIK <>


Data: ____________________________ Firma leggibile:

 

 

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Note:









INTERVENTO: OD <> OS <> PRK <> LASIK <>



Data: ____________________________ Firma leggibile:

 

 

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Note:






Affermo infine di avere letto e compreso perfettamente tutto ciò che mi viene spiegato e che tutti gli spazi in bianco sono stati completati prima della mia firma.




Il responsabile del trattamento medico-chirurgico Dott.

 

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IL PRESENTE CONSENSO, APPROVATO DALLA COMMISSIONE TECNICO-SCIENTIFICA PER LO STUDIO DELLA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE IN OFTALMOLOGIA SOI-AMOI, E’ COMPOSTO (UNITAMENTE AL PROMEMORIA ALLEGATO) DA N° 6 PAGINE IN DUPLICE COPIA, DI CUI UNA VIENE CONSERVATA DAL SUO MEDICO


CONSEGNATO IL ……………………………..

 

FIRMA ……………………………..…………..

 

INTERVENTO DI CHERATECTOMIA CON LASER A ECCIMERI

PROMEMORIA ALLEGATO AL CONSENSO INFORMATO

Signora, Signorina, Signore,
Lei è affetto da un vizio di refrazione: miopia, ipermetropia o astigmatismo.

Questi difetti di vista, che hanno fino ad oggi trovato la correzione con l’uso di occhiali e di lenti a contatto, hanno ora un’alternativa terapeutica in un intervento parachirurgico effettuato con il laser a eccimeri.
Questa scheda contiene le informazioni sul trattamento che Le è proposto, sui risultati e sui rischi.
Tutte le espressioni tecniche utilizzate sono state preceduta e/o seguite da un’ampia descrizione verbale di chiarimento.

Nell’occhio normale il tragitto dei raggi luminosi è modificato dalla cornea e dal cristallino, in modo da farli convergere sulla retina. Nell’occhio miope, troppo lungo, i raggi luminosi convergono davanti alla retina, mentre nell’occhio ipermetrope, troppo corto, convergono dietro alla retina. L’occhio astigmatico presenta invece delle anomalie della curvatura corneale.
La chirurgia refrattiva trova le applicazioni più vantaggiose quando, escluso il semplice desiderio estetico di non portare una correzione ottica, vi siano caratteristiche dei parametri oculari e ambientali che impediscano al paziente di utilizzare al meglio la propria capacità visiva.
Tale intendimento è più evidente nei forti difetti di vista che legano indissolubilmente il paziente all’occhiale, nelle elevate differenze di refrazione tra un occhio e l’altro, specie dove non vi è tolleranza alle lenti a contatto, ed in alcuni tipi di attività lavorative in cui i sussidi ottici creano innegabili svantaggi.
L’accurata selezione da parte del medico delle caratteristiche cliniche e un approfondimento dei motivi che conducono il paziente all’intervento, sono resi necessari dalla considerazione che l’atto chirurgico non è reversibile e dalla possibilità del verificarsi di complicazioni, di modificazioni secondarie o della persistenza o comparsa di residui refrattivi indesiderati, problemi comuni a tutti i tipi di intervento di chirurgia oculare.
Va inoltre rilevato che ogni atto di chirurgia refrattiva, quale che sia la tecnica adoperata, si rivolge alla risoluzione dei soli difetti di refrazione, ma non modifica quelle patologie che possono essere associate al difetto di vista. In altre parole, ad esempio, un miope con alterazioni retiniche che compromettono parte della sua funzionalità visiva non può sperare di vedere risolto questo problema da un intervento chirurgico a scopo refrattivo, né questo può costituire una assicurazione verso eventuali, possibili, successive complicanze retiniche.
L’intervento mira invece ad una riduzione del potere dell’occhiale o, nei casi più favorevoli, alla sua completa eliminazione con diminuzione dei fastidi e delle distorsioni che ad esso si accompagnano.
Pertanto, per non andare incontro ad errori ed incomprensioni sui programmi prefissati e sui risultati raggiunti, è indispensabile che il paziente venga informato in modo esauriente dal medico, cosicché il suo consenso sia motivato e convinto. In particolare va escluso dall’intervento un paziente che pretende i 10/10 naturali, poiché talvolta può permanere un minimo residuo refrattivo, in dipendenza dalle variabili biologiche presenti in ogni persona, e non prevedibile con certezza. È inoltre improbabile che un paziente ambliope (vale a dire con un occhio pigro) possa, dopo l’intervento, vedere migliorata la sua acuità visiva.
L’intervento inoltre non previene il sopraggiungere fisiologico della presbiopia, e in particolare nelle persone nelle quali siano già presenti le sue prime manifestazioni, l’eliminazione completa del difetto miopico comporterà a maggior ragione la necessità di una correzione ottica per vicino.
Il Suo caso, a giudizio del suo medico oculista, può trarre vantaggio dall’uso della tecnica di rimodellamento corneale con il laser a eccimeri.
Nei casi in cui l’esigenza dell’intervento fosse dettata dalla partecipazione a concorsi (carriere militari, brevetti di volo, ...) sarà premura dell’interessato informarsi circa le caratteristiche visive richieste dal bando, nonché della legittimità dell’intervento stesso ai fini del concorso.
Prima del trattamento: le lenti a contatto devono essere rimosse qualche giorno prima del trattamento (a giudizio del chirurgo); per le terapie oculistiche e mediche in atto, il chirurgo fornirà le indicazioni necessarie.

Si dovrà inoltre firmare, per legge, il consenso informato.


Tecnica

Il laser ad eccimeri è uno strumento di modernissima concezione che permette di asportare microscopiche frazioni di tessuto corneale, in superficie (PRK) o nello strato intermedio (LASIK), mediante l’emissione di un raggio laser facente parte della gamma dei raggi ultravioletti.
Il tessuto viene asportato con una precisione straordinaria, impossibile alla mano umana, pari ad _ di micron (millesimo di millimetro) per ogni colpo emesso, e con una riproducibilità non raggiungibile da nessun altro mezzo.
Questa caratteristica viene sfruttata in particolare per “rimodellare” la curvatura corneale centrale; così facendo è possibile eliminare o ridurre i difetti di refrazione quali la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo (ma questi ultimi due con minori possibilità di successo).

Il giorno del trattamento: è preferibile, anche se non indispensabile, presentarsi con un accompagnatore, in considerazione del fatto che dopo il trattamento l’occhio potrà essere bendato (con conseguenti difficoltà nella guida). Per le donne è importante essere ben struccate e non profumate (i vapori di alcool possono interferire con il raggio laser).
È inoltre importante riportare tutti gli esami preliminari eseguiti, la cartella clinica ed il presente promemoria.

L’intervento di PRK si svolge nel seguente modo:

a) instillazione di alcune gocce di collirio anestetico
b) posizionamento del paziente su un lettino mobile al di sotto dell’apparecchio laser
c) applicazione di un piccolo divaricatore palpebrale
d) asportazione di una parte della sottile membrana superficiale della cornea (epitelio) mediante uno strumento smusso
e) “memorizzazione” del centro ottico dell’occhio da parte dell’eye-tracker(ove presente), facendo fissare al paziente una piccola mira luminosa di colore rosso
f) trattamento laser vero e proprio
g) medicazione con colliri ed applicazione di una lente a contatto terapeutica; talvolta viene applicata una conchiglia protettiva o una benda.
L’intervento è ambulatoriale ed ha una durata di circa 3 minuti per quanto riguarda la disepitelizzazione e di circa 1 minuto per quanto riguarda il trattamento laser.
L’intervento è indolore; talvolta il paziente riferisce un leggero fastidio, dovuto al divaricatore palpebrale.

Per la correzione delle miopie elevate, o in casi ritenuti idonei dal medico specialista, può trovare indicazione una variante della tecnica sopradescritta, che prende il nome di LASIK.
La LASIK permette di correggere miopie molto elevate, fino a 12-15 diottrie, ipermetropie fino a 6-8 diottrie, astigmatismi fino a circa 5 diottrie.
Il trattamento con il laser a eccimeri in questo caso non avviene sulla superficie della cornea, ma all’interno di essa. Perché ciò sia possibile è necessario praticare, prima del trattamento con il laser a eccimeri, una sottile incisione a lamella: a ciò provvede uno strumento meccanico, il microcheratomo.
Possiamo paragonare questo intervento chirurgico alla apertura di un libro (azione di creazione della lamella corneale, o flap, da parte del microcheratomo), alla estrazione di alcuni fogli sottostanti alla copertina (azione del laser), e alla chiusura del libro (riposizionamento della lamella). In rari casi può rendersi necessario apporre alcuni punti di sutura temporanei.
Talvolta il taglio lamellare può essere ritenuto dal chirurgo qualitativamente non adeguato; in questo caso è universalmente ritenuto più opportuno riapporre la lamella e differire l’intervento di un tempo variabile a giudizio del chirurgo.

Non vi sono sostanziali differenze né di tipo di anestesia (sempre tramite un collirio) né di durata della LASIK rispetto alla PRK.
Durante alcune fasi dell’intervento è possibile che la visione, da parte del paziente, risulti temporaneamente offuscata: questo è un aspetto del tutto normale e non deve preoccupare. La cooperazione del paziente, che deve assecondare le indicazioni impartite dal chirurgo sia prima che durante l’intervento, è indispensabile al raggiungimento del risultato ottimale.
Al termine della procedura viene prescritta una terapia a base di colliri e compresse, che deve essere seguita in maniera rigorosa.

Decorso post-operatorio

Fin dal giorno dell’intervento il paziente deve praticare le medicazioni con i colliri prescritti.

Durante le prime 24-48 ore dopo l’intervento di PRK può insorgere dolore oculare, di intensità variabile; normalmente la terapia prescritta riesce a controllare tale dolore mantenendolo a livelli accettabili. L’occhio operato può essere sbendato mediamente dopo 48-72 ore.
Il decorso post-operatorio nella LASIK è generalmente privo di dolore; il paziente talvolta avverte una sensazione di corpo estraneo e di bruciore. L’occhio viene precocemente sbendato, ma il paziente deve assolutamente astenersi da qualsiasi manipolazione delle palpebre per almeno un mese.
Il paziente verrà sottoposto a controlli oculistici con una scadenza prefissata dal medico; questi controlli sono assolutamente necessari per controllare l’andamento dell’intervento e sono obbligatori.
La negligenza nel seguire la terapia post-operatoria e le scadenze dei controlli specialistici può influenzare il risultato refrattivo finale ed essere causa di complicanze. E’ pertanto di importanza basilare seguire alla lettera le prescrizioni del chirurgo che mirano appunto a guidare i processi di guarigione per ottenere il risultato più soddisfacente.
È consentito leggere, scrivere e guardare la televisione.
Sono invece da evitare, per circa un mese, le attività sportive che prevedono contatto fisico, l’uso di motocicli, cosmesi, sauna e piscina. Per i primi 7-10 giorni si dovrà dormire con la coppetta protettiva che sarà eventualmente fornita al momento dell’intervento.
Si consiglia una volta esauriti i controlli post-operatori, di eseguire una visita annualmente, e di avvertire il proprio oculista (se diverso da quello che esegue l'intervento) di essere stati sottoposti a trattamento con laser ad eccimeri, poiché particolare attenzione dovrà essere posta nella rilevazione del tono oculare.


Recupero visivo

Il recupero visivo è progressivo; nelle prime settimane dopo l’intervento si può manifestare una ipermetropia transitoria di durata variabile (uno o due mesi) che in particolare comporta una certa difficoltà nella messa a fuoco per vicino e quindi nella lettura; inoltre la differente refrazione tra i due occhi, che si produce dopo l’intervento al primo occhio, può provocare disagi visivi con senso di sbandamento.
Durante questo periodo non vi sono particolari limitazioni della propria attività lavorativa e della vita di relazione, salvo quelle dovute al buon senso, essendo la visione, come detto sopra, imperfetta.
Il recupero visivo completo, ovvero il raggiungimento dell’obiettivo prefissato, si ottiene dopo un certo periodo di tempo (da due a sei mesi, variabile a seconda dell’entità del difetto corretto).


Risultati refrattivi

Il trattamento chirurgico con il laser a eccimeri di ultima generazione è il metodo più preciso oggi disponibile per correggere la miopia, l’ipermetropia e l’astigmatismo.
Il difetto visivo viene corretto dallo strumento con una precisione pressoché assoluta; tuttavia fattori estranei alla mano del chirurgo e alla precisione del laser possono influenzare la guarigione e quindi il risultato, per cui non è possibile fare una previsione assoluta circa la correzione ottica raggiungibile.
Modesti scostamenti dal risultato previsto sono pertanto possibili e non possono essere considerati come insuccessi.
E’ possibile che il risultato iniziale possa regredire col tempo; in alcuni, ma non in tutti i casi, può essere necessaria una correzione complementare con occhiali o lenti a contatto, o mediante un ritrattamento, per tentare di ridurre eventuali residui refrattivi e/o cicatriziali.
Statisticamente nella miopia si ottiene una correzione precisa nel 90% circa dei casi; si può però ragionevolmente affermare che lo scopo di togliere la “dipendenza assoluta” dalla correzione ottica viene sempre ottenuto.
Attualmente i risultati nell’ipermetropia e nell’astigmatismo sono meno precisi e dipendenti dal tipo di strumentazione impiegata.

Complicanze

Qualsiasi procedura chirurgica prevede la possibilità di complicanze: interventi a “rischio zero” non esistono e mai probabilmente esisteranno.
Non è possibile quindi per il suo oculista garantire in modo formale il successo dell’intervento.
Il trattamento con il laser a eccimeri, oltre alle complicanze generiche di ogni intervento (infezioni, malfunzionamento della strumentazione) prevede la rara possibilità delle seguenti complicanze specifiche:
a) opacità transitorie della cornea nell’ambito del processo di cicatrizzazione; tali opacità determinano iniziali lievi riduzioni dell’efficienza visiva, ma generalmente regrediscono in un arco di tempo intorno ai sei mesi
b) irregolarità della superficie corneale, che possono determinare una temporanea lieve diminuzione dell’acuità visiva e tendono a regredire con il tempo
c) irregolarità della cicatrizzazione corneale, tali da determinare una superficie corneale distorta cosicché può risultarne una visione distorta, o la formazione di immagini fantasma, o una riduzione permanente dell’acuità visiva massima
d) nel primo periodo post-operatorio talvolta si manifesta la sensazione di aloni intorno alle fonti luminose e di abbagliamento, specie notturno; tale disturbo è ben tollerato e generalmente regredisce in maniera più o meno completa nell’arco di alcuni mesi e dopo che il trattamento sia stato eseguito in entrambi gli occhi
e) altre rare complicazioni riportate includono: formazione di ulcere corneali, cheratite interstiziale diffusa non specifica, colliquazione corneale, perdita di cellule endoteliali corneali, progressivo assottigliamento corneale; formazione o aumento dei corpi mobili; emorragie retiniche e distacco di retina
f) nella chirurgia refrattiva, come per qualsiasi chirurgia oculare, le complicanze possono prendere un carattere di gravità (per es. in caso di infezioni refrattarie alle terapie antibiotiche e/o steroidee) portando alla perdita della vista o anche perdita dell’occhio stesso. Questa eventualità è talmente eccezionale che è impossibile valutarne la sua frequenza
g) poiché il trattamento con il laser a eccimeri è di applicazione relativamente recente, è possibile che si manifestino altre complicanze non ancora riportate. I risultati degli studi a lungo termine possono rivelare rischi addizionali. E’ consigliabile quindi eseguire controlli di routine per controllare le condizioni oculari
La tecnica LASIK prevede la possibilità di complicazioni specifiche dovute al malfunzionamento della strumentazione che effettua l’incisione a lamella (microcheratomo) con danneggiamento del flap; in tale rara eventualità, un taglio irregolare può provocare una visione offuscata o con distorsioni.
Come già detto, in questo caso il chirurgo può decidere di differire l’intervento.
Al fine di evitare tali imprevisti vengono effettuati, prima di ogni intervento, i controlli meccanici richiesti per garantire il buon funzionamento dello strumento

L’oculista è disposto a rispondere a qualsiasi altro quesito che Lei vorrà porgli.

Le disposizioni di legge fanno obbligo al medico di provare che ha fornito l’informazione al paziente, così Le è chiesto di firmare, oltre al consenso, anche questo documento.




data, ……………………………



Firma del paziente per presa visione ed accettazione:

 

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IL PRESENTE PROMEMORIA E’ STATO APPROVATO DALLA COMMISSIONE TECNICO-SCIENTIFICA PER LO STUDIO DELLA RESPONSABILITA’ PROFESSIONALE IN OFTALMOLOGIA SOI-AMO