- Che cos'è la cataratta?
- Per "cataratta" si definisce un opacamento del cristallino
dell'occhio. Il cristallino ha la stessa funzione dell'obiettivo in una
macchina fotografica, deve produrre nell'occhio un'immagine a fuoco. La
cataratta dunque non è una malattia contagiosa, né può insorgere in
seguito ad un affaticamento prolungato degli occhi.
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- Perché "cataratta"?
- Il concetto di "cataratta" viene dal Medioevo e deriva dal
termine greco "katarraktês". Questo termine in greco definisce
qualcosa che cade dall'alto in basso, come ad esempio una cascata, un
coperchio o una botola. Questo significato è stato trasferito in medicina
per indicare lo "schermo grigio" che "cade davanti
all'occhio" quando il cristallino diventa opaco.
Perché il termine "cataratta"?
- Il termine "cataratta" è stato coniato nel Medioevo e traduce
il termine arabo "nuzul-el-ema" che vuol dire "cadere in
basso". Si pensava, infatti, che la malattia fosse dovuta a strani
umori, che scendevano dall'alto ad oscurare la vista. Una traccia di questo
si ritrova ancora oggi nell'espressione popolare "la cataratta
scende".
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Perché la cataratta si manifesta proprio in alcuni
soggetti e non in altri?
- Accanto ad affezioni acquisite del metabolismo e difetti congeniti rari,
questa malattia rientra fra le cosiddette malattie senili, che si
manifestano perlopiù solo dopo i 60 anni.
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- Quali disturbi visivi sono indice della
cataratta?
- Vista offuscata, abbagliamento ed elevata ipersensibilità alla luce,
peggioramento del contrasto nella visione, insorgere della miopia o
aggravamento della miopia: "Prima ero ipermetrope, adesso sono miope e
riesco a leggere senza occhiali". Anche una variazione della gradazione
degli occhiali in tempi molto brevi può indicare un aumento
dell'opacizzazione del cristallino.
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- Come si cura la cataratta?
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- Il metodo ideale è rappresentato dall'intervento chirurgico con impianto
di una lente artificiale, che sostituisce la capacità rifrattiva del
cristallino naturale asportato.Nella maggior parte dei casi viene utilizzata
la tecnica della "Facoemulsificazione", che consiste nella
frantumazione con ultrasuoni della lente naturale, seguita poi dall'impianto
del cristallino artificiale (IOL).
Vi sono possibilità di effettuare un trattamento
conservativo della cataratta, ovvero senza intervenire chirurgicamente?
- Per molte delle malattie legate all'invecchiamento che insorgono nella
terza età spesso è di aiuto solo una modifica dell'alimentazione e delle
abitudini di vita prima dell'inizio dei cosiddetti processi di
invecchiamento, vale a dire perlopiù fra i 25 e i 30 anni. Se si interviene
più tardi, l'assunzione di gocce oftalmiche o di medicamenti o anche un
trattamento omeopatico non sortiscono alcun effetto e ritardano il
conseguimento di quella qualità della vita che potremmo avere con una buona
funzione visiva.
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- Quando si dovrebbe operare la cataratta?
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- La sensazione soggettiva che si esprime nelle parole "Ma
effettivamente ci vedo ancora bene" non è determinante. I requisiti
professionali in fatto di funzione visiva, come per la guida
dell'automobile, sul lavoro e nel praticare il nostro hobby preferito, sono
spesso molto elevati, per cui l'oculista consiglia l'intervento ancor prima
che il paziente lamenti un peggioramento della vista degno di nota.
Migliorare la qualità della vita restituendo una buona funzione visiva è
compito dell'oculista, ma il momento ideale per l'operazione viene deciso
dal medico insieme al paziente, che, in quanto tale, ha un ruolo essenziale.
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- Quali sono i rischi collegati ad un intervento
chirurgico?
- La possibilità di attingere a tutte le tecniche oggi disponibili riduce
notevolmente i rischi connessi all'operazione. Questi rischi sono inferiori
al rischio di avere un incidente o infortuni del genere, quindi sotto all'1
per mille (0,01 %).
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- Quali sono i rischi nel primo periodo
postoperatorio?
- Nelle prime due settimane dopo l'operazione il rischio di infezioni è
ancora molto alto. Pertanto il paziente dovrà rispettare esattamente le
scadenze fissate dall'oculista per le visite di controllo. In caso di
insorgenza di qualsiasi disturbo visivo sono necessarie visite di controllo
straordinarie. Anche un'infezione - se scoperta subito - può essere
trattata ottimamente.
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- Vi sono rischi tardivi? Che cosa può succedere
dopo 10 o 20 anni?
- Attualmente non vi sono segni di rischi tardivi, le prime lenti
artificiali impiantate circa 40 anni fa vengono ancora tollerate senza
problemi.
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- Come viene fissata nell'occhio la lente
artificiale?
- La lente artificiale viene agganciata nella sottilissima e lucida membrana
naturale del cristallino. E' impercettibilmente più pesante dell'acqua e si
stabilizza da sola con piccole molle.
- Si avverte la presenza della lente artificiale
nell'occhio?
- No. A differenza di una lente a contatto, non si ha la sensazione di un
corpo estraneo nell'occhio né si devono temere fenomeni di rigetto.
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- Una lente artificiale può essere sostituita?
- Sì. Sono state messe a punto speciali tecniche operatorie non invasive
che consentono di sostituire una lente impiantata con una nuova praticando
un taglio minimo.
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- Che cosa significa "un taglio minimo"?
- E' sufficiente una piccolissima apertura di soli 2,5 mm per eseguire tutte
le fasi dell'operazione. Un allargamento del taglio a 3,0 - 3,5 mm è
sufficiente per inserire una moderna lente pieghevole.
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- Come è possibile rimuovere una lente grande da
10 a 11 mm e spessa 5-6 mm attraverso questa piccola apertura?
- Con l'ausilio di onde a ultrasuoni di breve durata e ad azione mirata è
possibile frantumare nell'occhio il tessuto del cristallino opaco, per poi
aspirarlo. Se il tessuto è più duro, come nella cataratta avanzata, è
necessaria una maggior quantità di energia a ultrasuoni. E' inoltre
possibile intervenire alcuni giorni prima dell'intervento chirurgico con un
laser speciale per frantumare il nucleo duro del cristallino, in modo che al
momento dell'operazione sia necessaria una minore quantità di energia a
ultrasuoni.
Che tipo di anestesia viene praticata?
- L'anestesia è quella "topica" o
"locale" mediante gocce e una
piccola iniezione sulla congiuntiva.
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- E' necessario un trattamento ospedaliero?
- No.
- E' un intervento ambulatoriale.
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- A che cosa si deve prestare attenzione dopo
un'operazione alla cataratta?
- Non sfregare o comprimere l'occhio appena operato.
- Non sdraiarsi sul lato dell'occhio appena operato.
- Assumere secondo le indicazioni i medicamenti oftalmici prescritti.
- Guidare l'automobile è permesso se, dopo aver effettuato un test della
vista, l'oculista ritiene che la ritrovata funzione visiva lo consenta.
- Nei primi tempi evitare sforzi fisici particolarmente impegnativi.
- Di norma il nuoto e la sauna sono possibili dopo 10 giorni.
- Si dovrebbero portare occhiali da sole a causa dell'ipersensibilità
alla luce e contro le correnti d'aria.
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- Che cosa posso comunque fare subito dopo
l'operazione?
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- può guardare la televisione
- può andare a passeggio
- a seconda della funzione visiva (parere dell'oculista) leggere e
guidare l'automobile, muoversi e avere una condotta normale
- non sono più necessarie le particolari limitazioni imposte prima
dell'intervento
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- Sono molto miope.
Sono molto ipermetrope.
Per me valgono le stesse indicazioni?
- Si.
- In particolare, se si calcola con precisione la gradazione della lente, ha
il vantaggio di liberarsi dei suoi pesanti occhiali da vista. La lente che
le viene impiantata nell'operazione può essere tarata in modo tale da
consentirle dopo l'operazione di non portare più occhiali oppure di
portarne di molto leggeri con lenti sottilissime. In molti casi portare gli
occhiali durante la normale attività quotidiana è del tutto superfluo; è
necessario solo per particolari attività e per la guida dell'automobile.
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- Sono astigmatico. Come
stanno le cose in questo caso?
- Un'atigmatismo può a volte essere corretto durante l'operazione alla
cataratta. Chieda al chirurgo se nel suo caso è possibile!
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- Che cos'è una cataratta secondaria?
- Per cataratta secondaria si intende un opacamento della membrana del
cristallino - la capsula - dietro la lente di plastica.
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- Come, quando e con quale frequenza si manifesta?
- Si manifesta se si opacizza la superficie posteriore della capsula del
cristallino, nella quale la lente artificiale è stata inserita. I motivi
non sono ancora ben noti. Normalmente la probabilità di insorgenza della
cataratta secondaria è compresa fra il 25 e il 30% dei casi entro i primi
due anni dall'operazione.
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- Come viene curata?
- A livello ambulatoriale è possibile eliminare l'opacamento dietro la
lente artificiale con un breve trattamento laser indolore.
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- Quali rischi comporta questo trattamento?
- Nessuno, ma per motivi di sicurezza è necessario controllare la retina,
come misura preventiva, a intervalli regolari, poiché è stato riferito di
casi isolati di distacco della retina dopo il trattamento della cataratta
secondaria.
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- Quali sono le tecniche innovative?
- Le nuove lenti pieghevoli in acrile, secondo la prima osservazione a lungo
termine di 3 anni, consentono di ridurre notevolmente l'insorgenza della
cataratta secondaria. Una nuova lente pieghevole a rifrazione multipla in
silicone consente al paziente, in molti casi, di vedere contemporaneamente
da vicino e da lontano senza occhiali. Il miglioramento della strumentazione
rende possibile tecniche operatorie meno invasive.