QUALE TECNICA CHIRURGICA E'
LA MIGLIORE LA CORREGGERE UN DIFETTO VISIVO?
Molte sono attualmente le tecniche chirurgiche utilizzate per
la correzione dei difetti refrattivi ed ognuna ha poi delle "varianti" a seconda
del tipo di laser utilizzato e delle scelte tecniche del chirurgo.
Le principali sono:
La LASEK, la PRK, la
PRK personalizzata e la LASIK.
Esaminiamo ora i vantaggi e gli svantaggi di ognuna.
LASEK
(in fase di completamento)
PRK
Vantaggi:
- E' una metodica che si esegue con estrema velocità con l'anestesia di un
collirio.
- Permette di correggere tutti i diversi difetti visivi.
- Non indebolisce la cornea rispetto a possibili traumi.
- Dà risultati stabili nel tempo.
Svantaggi:
- Può dare, specialmente in una prima fase, problemi nella visione
notturna.
- I tempi di recupero sono variabili: spesso sono necessarie alcune
settimane per avere risultati stabili.
- Dà dolore in fase postoperatoria nei due giorni (comunque controllabile
con analgesici).
- Possibilità di visione con aloni, regressione ed haze.
Vantaggi rispetto alla PRK:
- I rischi di alterare la trasparenza della cornea sono molto minori
rispetto alla PRK perché sono rispettate le "barriere" esterne
della cornea.
- Non dà dolore (o ne dà poco) in fase postoperatoria.
- I tempi di recupero sono più rapidi rispetto alla PRK.
Svantaggi rispetto alla PRK:
- Richiede una notevole manualità ed esperienza dell'operatore.
- Può dare problemi nella visione notturna in quanto per poter creare una
cerniera con il lembo tagliato non è possibile trattare ampie zone
corneali.
- Possibilità di "malattie del lembo" (sabbia del Sahara). (E'
una infiammazione non specifica della cornea).
- In caso di miopie molto elevate e di cornee molto sottili la tecnica può
causare delle ectasie corneali indesiderate.
- La cornea a parità di trattamento viene indebolita di più perché oltre
allo spessore che il laser toglie bisogna anche considerare la spessore
"perso" con il taglio.
- In alcuni casi può esserci una crescita di tessuto anomalo
nell'interspazio compreso fra il lembo corneale e la cornea sottostante
(crescita epiteliale).
- Dopo l'esecuzione del taglio si creano due superfici, una sulla cornea e
l'altra sul lembo corneale: il laser tratta quella sulla cornea e non anche
quella sul lembo e quindi quando si ha la susseguente sovrapposizione le due
strutture non possono essere perfettamente "combacianti".
- Nei primi tempi c'è un rischio di spostamento e sollevamento del lembo.
In caso di traumi il lembo più addirittura staccarsi. La perfetta aderenza
del lembo avviene dopo un anno.
- In caso di problemi nel taglio le conseguenze possono essere anche molto
gravi.
- Richiede in fase operatoria di un ambiente asettico.
- Coinvolge le strutture vitreoretiniche. Per eseguire il taglio del lembo
l'occhio deve essere "compresso" fino al raggiungimento di una
pressione di 70 mmHg. Una pressione così elevata può avere ripercussioni
sia sulla retina che sui vasi retinici.
- La gestione delle complicanze sia in fase operatoria che post operatoria
è molto più complessa.
Si può riassumere dicendo che se non ci sono
complicanze la LASIK presenta un decorso postoperatorio senza dolore
e un recupero molto più veloce della PRK della capacità visiva. A
distanza di qualche mese però i risultati sono del tutto sovrapponibili.
Se invece ci sono complicanze (e sono molto, molto
più frequenti rispetto alla PRK) le conseguenze possono anche essere
gravi. |
La LASIK quindi già rispetto alla PRK normale ha dei vantaggi che possono
essere "discutibili", ma con l'avvento della PRK personalizzata la
situazione è notevolmente cambiata.
PRK
PERSONALIZZATA
Per informazioni dettagliate cliccare qui
Vantaggi:
-
l’ablazione
tiene conto della reale forma della cornea, e non di un suo modello
matematico;
-
tra
le possibili ablazioni è scelta quella che minimizza il volume di ablazione
e, nello stesso tempo, rispetta la zona ottica determinata in base al
diametro pupillare;
-
la
zona di transizione è a pendenza costante in tutte le direzioni, rendendo
il profilo di ablazione molto graduale e riducendo, quindi, il rischio di
regressione.
Inoltre
questa tecnica tenta di risolvere il conflitto tra trattamenti eseguiti solo in
base ai dati topografici e quelli eseguiti in base ai dati refrattivi. Infatti,
il processo interattivo consente di impostare i dati di ablazione dando maggiore
rilievo ora agli uni, ora agli altri, in base ad ogni singolo caso. Ciò assume
valore soprattutto nelle forme di astigmatismo irregolare, in cui dati topografíci
e dati refrattivi trovano difficilmente un punto d’incontro.
Questa
nuova tecnica rappresenta senza alcun dubbio un grosso passo avanti per la
chirurgia refrattiva perché consente di realizzare trattamenti
“personalizzati” per ogni cornea e per ogni tipo di ametropia.
- Permette di correggere tutti i diversi difetti visivi.
- Non indebolisce la cornea rispetto a possibili traumi.
- Dà risultati stabili nel tempo.
- Ridotto rischio di haze e di regressione rispetto alla PRK
Svantaggi:
- E' molto, molto più lungo lo studio del paziente.
- Richiede una topografia corneale altimetrica (ricordiamo che esiste un solo
topografo attualmente in grado di eseguire una vera topografia altimetrica,
l'ORBSCAN).
- Anche se notevolmente ridotti può avere gli stessi rischi della PRK,
inclusa regressione ed haze.
- Può dare dolore in fase postoperatoria nei primi due giorni (comunque
controllabile con analgesici).